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6 Consigli per non Trascurare i Ringraziamenti

16 Aprile 2019
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Tra le tante cortesie che attengono alla sceneggiatura del post-cerimonia, il galateo suggerisce di non trascurare i ringraziamenti. Si tratta di un’accortezza in più, capace di descrivere riconoscenza verso chi, soprattutto, ha saputo attribuire l’adeguato valore a quello che, dal nostro punto di vista, meritava di essere vissuto come un’evenienza irripetibile.

Gesti di tradizione

Immancabili, a tal proposito, sono i confetti. Ce ne sono, ad oggi, di ogni sorta e per tutti i palati, e pure le bomboniere, da quelle confezionate a mano alle più eccentriche. Un pot-pourri di elementi, risultato di una scelta soggettiva, in grado di tradurre in veste di omaggio il mood con il quale abbiamo deciso di allestire l’intero evento.

Per scritto è meglio…

Ebbene, tutto questo non basta! Non esiste gesto garbato che non vada accompagnato dalle giuste parole. Attualmente l’attitudine al biglietto di ringraziamento è tornata assai in auge. C’è chi aprofitta del tempo dedicato al pranzo per farne, in maniera insolita ed inaspettata, un simpatico segnaposto. C’è chi, invece, legato ad abitudini ormai consolidate, preferisce aspettare, per far recapitare il proprio personale ‘grazie’ in un secondo momento, trascorsa la data del matrimonio.
Questione di modi… e di tempi
Già, ma come procedere? Cosa scrivere esattamente? Le buone maniere prevedono che il biglietto venga redatto a mano, facendo esplicito riferimento al dono ricevuto per lo sposalizio. Di regola i ringraziamenti andrebbero spediti via posta, dopo il matrimonio, non oltre il viaggio di nozze.
A ciascuno il suo
Ogni invitato ha diritto al suo ‘grazie’, esige un dettaglio che renda il biglietto individuale. Perché non arricchirlo allora di una o più foto che riflettano la gioia dell’occasione, ritraendo l’ospite in questione in compagnia degli sposi? Oppure, altra eccellente iniziativa potrebbe essere quella di inviare una cartolina, con tanto di frase ‘ad hoc’, direttamente dalla luna di miele, immortalando magari uno tra i numerosi attimi indimenticabili.
Coerenza di stile
Abbiamo parlato fin’ora di dettagli. Per quanto concerne la presentazione, dunque, rammentate di non abbandonare lo stile adoperato per le partecipazioni, il menù, il tableau, etc. Si tratta, come sempre, di coerenza. Giocando di fioretto ne guadagnerete in raffinatezza. Avete optato per la scrittura a mano? Perfetto! Adoperate la stessa carta e la medesima busta che ha ispirato le partecipazioni. Se invece la scelta è ricaduta su un prestampato, allora non abbandonate font e linee decorative originali.
La frase d’effetto
Ci si chiedeva: “Cosa scrivere sul biglietto?” La semplicità, di buona norma, non sbaglia mai. Un messaggio sentito, che rispecchi la personalità di chi lo invia, costituisce senza ombra di dubbio l’espediente ottimale. Se, tuttavia, con la scrttura non vi sentite padroni, ma ugualmente la vostra aspirazione rimane quella di fare bella figura, potreste prendere in prestito vocali e consonanti da chi dell’uso della penna ne ha fatto un vanto. Un’aforisma, una poesia, poche parole rubate al testo di una canzone, ma percepite come vostre, andranno comunque bene e sapranno dare soddisfazione sia al mittente sia al ricevente. Il biglietto, in questo caso, non abbisogna di uno stile in particolare. Dal più formale e romantico al genere colloquiale, ogni soluzione sarà quella giusta, purché nello scritto riusciate a far trasparire il sentimento sincero che vi muove.
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