Via Filippo Meda, 183, 00157 Roma RM
9.00-13.00 / 15.00-19.30
A Padova Moto e Auto d’epoca -i miti di ieri e di oggi
24 Ottobre 2019
Undici padiglioni distribuiti in novantamila metri quadri di allestimento. Milleseicento espositori, cinquemila auto ed un riscontro di almeno centoventimila visitatori. Questi i numeri, in virtù della 36° edizione – in programma fino al 27 ottobre, presso la Fiera di Padova – di quella che è, a tutti gli effetti, considerata la manifestazione leader di settore in Italia, una tra le più eminenti in Europa. “Auto e Moto d’Epoca” è ‘la kermesse’, capace di racchiudere in sé passione, tecnologia, storia, cultura, design e di coinvogere un bacino di mercato dalle cifre ragguardevoli.
Automobili d’antan
Un planning, quello della ‘quattro giorni’, che si dipana tra incontri e convegni sui temi di maggiore attualità, ma che lascia spazio anche a chi, come ACI e ASI (Automoto Club Storico Italiano), si stagliano in prima linea per la salvaguardia del patrimonio motoristico nazionale. Del resto, ospiti del meeting saranno, oltre ai commercianti, alla schiera dei collezionisti e degli specialisti di auto storiche, anche appassionati di modellismo, restauratori, ricambisti, e l’immancabile editoria specializzata.
Chicche d’autore
Del pacchetto fanno parte, altresì, vendite tra specialisti del comparto heritage e tra privati, ed un’asta, affidata a Finarte, che presenta alcune rarità d’incanto, come la Maserati 3500 GT del 1961, appartenuta a Juan Manuel Fangio che, sia pur ridotta in pessime condizioni – per l’eventuale rimessa a punto si prevede un esborso non inferiore ai trecentomila euro -, è considerata un pezzo imperdibile da parte degli estimatori esperti.
Offerta agli occhi del pubblico, anche l’Alfa Romeo 6C 2500 Sport Pininfarina del 1947, che gareggiò alle Mille Miglia del 1949, ed una pressoché introvabile Cisitalia Cabriolet del 1948, preservata dagli anni grazie ad un mirabile esercizio di ripristino.
Tra i gioiellini Made in Italy, perfino la Bianchina di Fantozziana memoria, protagonista dei film del compianto Paolo Villaggio. Irrinunciabile, poi, la presenza delle Ferrari. Le Rosse in abito da corsa racchiudono in sé un valore inestimabile, tanto da essersi già regalate una posizione di privilegio presso il MOMA di New York e la Galleria Nazionale di Berlino.
Offerta agli occhi del pubblico, anche l’Alfa Romeo 6C 2500 Sport Pininfarina del 1947, che gareggiò alle Mille Miglia del 1949, ed una pressoché introvabile Cisitalia Cabriolet del 1948, preservata dagli anni grazie ad un mirabile esercizio di ripristino.
Tra i gioiellini Made in Italy, perfino la Bianchina di Fantozziana memoria, protagonista dei film del compianto Paolo Villaggio. Irrinunciabile, poi, la presenza delle Ferrari. Le Rosse in abito da corsa racchiudono in sé un valore inestimabile, tanto da essersi già regalate una posizione di privilegio presso il MOMA di New York e la Galleria Nazionale di Berlino.
L’elogio delle rarità
Grazie al RIAR – registro Italiano Alfa Romeo – non lesinerà la presenza di una magnifica novantenne: l’Alfa 6C 1750 SS Spider Zagato del 1929, in versione Grand Prix. Nel suo palmares figurano, tra le tante, la vittoria nella competizione del Belgio, edita nell’anno stesso di immatricolazione della vettura. In mostra, sempre presso lo stand RIAR, la Giulietta 2.0 Turbodelta del 1984, prodotta in soli 361 esemplari.
Le intramontabili
Immancabili, le partecipazioni di Lancia e Fiat. Del resto, auto come la Topolino, la 500, la 128… hanno scritto la storia dell’automobilismo peninsulare. E se Peugeot festeggerà, per l’occasione, il cinquantesimo della 304, marchi come Jaguar, MG, Triumph, Land Rover daranno rispolvero e lustro al Made in England.
Le esotiche
Teconologia ed innovazione, ormai è assodato, vanno a braccetto. Dunque, Seat sceglie di dedicare un evento assolutamente personale all’evoluzione della Ibiza, la prima auto costruita nella fabbrica di Barcellona, nel 1984, adoperando un pianale della Ronda (per intenderci, la Ritmo spagnola). Il progetto, firmato Giugiaro, ha dato l’imput alla produzione di 5,5 milioni di unità e rappresenta tuttora l’orgoglio della casa spagnola.
Le sfavillanti
Se di sviluppo si tratta, la Ford celebra invece la Transit, celeberrimo veicolo capace di interpretare al meglio l’identità del marchio. Tra gli archetipi dello sfarzo e delle alte prestazioni spiccano, poi, Alpine, Bentley, Dallara, McLaren, Pagani e Porsche. Quest’ultima, va sottolineato, per il quinto anno consecutivo, si fa sponsor del concorso di restauro Porsche Classic, aperto a tutti i centri Porsche ed ai partner Classic della rete ufficile italiana.
