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Bon Ton declinato al maschile

17 Settembre 2019
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Bon ton, oppure Buone maniere. Solo a sentirle nominare, spesso, viene un brivido, così si pensa di ovviare nascondendosi sotto il vessillo della spontaneità. In taluni casi, tuttavia, diventa quasi impossibile rinunciarvi. Vuoi perché lo richiede la circostanza, vuoi perché tutti gli occhi sono puntati addosso, fatto sta che, le regole da adottare, sono quelle e quelle e basta. C’è di buono che, una volta assunte, ci si rende conto che, tutto sommato, non sono poi così male. Costituiscono un canovaccio al quale fare riferimento, un comodo tappeto sul quale muoversi, evitando le brusche scivolate…

Quel mazzolin di fiori

Innanzi tutto, parliamo del bouquet. Il Bon Ton pretende che sia Lui a donarlo alla Sposa. Fatelo recapitare a casa di Lei; consegnatelo tra le sue mani una volta scesa dall’auto nuziale… travate voi, insomma, il modo che più vi appartiene. Ma sappiate che si tratta di un passo irrinunciabile nel percorso in cui state per avventurarvi.

Un vero gentleman

La mano, oppure il braccio, come preferite, purché siate sempre lì, disponibili nel porgerli alla vostra futura consorte. Un sostegno, in un giorno in cui muoversi – per via delle eventuali complicanze causate dall’abito, dal velo, dai tacchi alti, l’emozione… – potrebbe rivelarsi più che gradito, necessario. Un esercizio di stile per un ‘habitus’ che, si spera, indossiate sempre: la predisposizione alle piccole e alle grandi attenzioni nei confronti della persona che dichiarate di amare.
Ti aspetto all’altare
Volendo scherzare, potrebbe suonare come una minaccia. Invece no, Signori miei! Si tratta di una promessa, a tutti gli effetti. Quella che il futuro Sposo scrive, a conclusione di una lettera che andrebbe fatta pervenire alla nubenda poco prima della data stabilita per le nozze. Una dichiarazione… e qualcuno ancora oggi non rinuncia alla ‘serenata’ sotto il balcone di Lei. Un gesto romantico dell’ultimo momento, capace di abbattere ogni, sia pur piccola, reticenza; di rimuovere anche il più infinitesimamle tra gli indugi.
Puntualità
Forse meticolosi lo siete per carattere. Probabilmente, molti di voi ne hanno fatto il proprio ‘must’ sul posto di lavoro. Ebbene, sappiate che non c’è proroga. Il giorno del matrimonio dovrete essere puntuali. Arrivare per tempo significa accogliere gli invitati e, una volta giunta vostra madre, assicurarvi che si accomodi – voi poco distanti – in prossimità dell’altare; oppure scegliere di rimanere sull’uscio – della Chiesa, del Comune… a seconda del rito scelto – in attesa che si palesi la protagonista della vostra Fiaba.
Cucito… su misura
L’abito. Da manuale, la lana rappresenta il tessuto per eccellenza. Benché, durante la stagione calda, un misto lino-lana è ugualmente concesso. Il tight va indossato sempre abbottonato, ma ricordatevi che, passate le ore 18.00, il Galateo suggerisce di indossare il frac. No allo smoking, poco adatto all’occasione. No anche allo spezzato, preferibile solo qualora abbiate optato per una cerimonia informale. Non dimenticate: taglio classico per quel che concerne la camicia. Sì al collo rigido, ripregato, nel caso si indossi un pastron. La cravatta, rigorosamente in seta, non dovrà mai avere tonalità esageratamente squillanti.
Accessori… per Lui
La pochette sul taschino? Evitate di sceglierla dello stesso colore della cravatta. Prediligete, invece, le sfumature neutre. Fate in modo, mi raccomando, di non indossare calzini corti e/o chiari. Se, a complemento del vostro look, spiccano guanti e cappello, ricordate di toglierli nel momento della liturgia. Teneteli in mano piuttosto. Stesso dicasi per un eventuale cappotto o soprabito. Mai indosso nel ‘clou’ della funzione. Fiori all’occhiello sì? No? Una gardenia, un garofano bianco… andranno benissimo. In questo compito, tuttavia, siete facilitati. Molto probabilmente sarà l’allestimento floreale adibito per la celebrazione a fornirvi lo spunto adatto.
Gioiello tra i gioielli
Pochi, contati, quelli. I gemelli, l’orologio, la spilla per il pastron. Null’altro è ammesso. Dimenticatevi di catene e piercing. Riponete nel cassetto anelli e bracciali. Date di voi un’immagine ‘pulita’. Soprattutto, mi raccomando, barba e capelli curati!
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