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Fedi nuziali – La loro storia

27 Luglio 2019
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‘Fides’, in latino. Da qui deriva il nome fede nuziali. Fedeltà, nel lessico dei nostri giorni. La fedeltà, nell’antica Roma, che il cittadino riservava alla legislazione dello Stato, ma anche il nome della divinità interprete della lealtà. Così, le fedi, da sempre, si fanno carne di un progetto di vita. Del resto, ancor prima, al tempo degli Egizi, gli anelli costituivano il simbolo di qualcosa che andava ben oltre lo sguardo. I Faraoni li indossavano saldandovi sigilli che rappresentavano animali sacri come gli scarabei, o adornandoli di geroglifici. Scritte, incisioni, cammei… come presso i Greci, diversi anche nei materiali, via via sempre più ricercati.

Materiali preziosi

Oro, argento, ferro erano i prediletti per i monili dei Romani, rispettivamente designati, dagli uomini liberi agli schiavi, secondo la classe sociale di appartenenza. I Cristiani, nel Medioevo, li adoperarono a suggello della consacrazione di un ruolo. Re e Vescovi ne venivano insigniti nel momento dell’incoronazione. E tutt’ora l’anello piscatorio, raffigurante lo stemma papale e usato da quest’ultimo per piombare le epistole, altro non rappresenta che l’emblema di un’autorità che solo in caso di morte viene spezzata.

Paradigma di comando

Gioie, come li definiscono alcuni. Un vezzo dispendioso, un’effigie di potere… Si pensi che nel XVI sec. si era soliti indossarne uno, o più d’uno, ad ogni dito. Oggetti lussuosi che sancivano un fidanzamento, come nell’epoca barbarica, che spesso venivano anticipati da altri ornamenti, altrettanto di valore. Così, ad esempio, tra i Romani vigeva l’usanza di far precedere il dono dell’anulus vinculum da quello dell’anulus pronubus.

Inizialmente riservato agli uomini, divenne d’abitudine anche presso le matrone romane, che ne facevano sfoggio allegandovi una piccola chiave, segno dell’influenza all’interno della propria dimora. Nel ‘700, poi, fu la volta del tributo per eccellenza. All’interno delle fedi si sviluppò la consuetudine di far incidere il nome degli sposi e la data delle nozze. Rigorosamente in oro, erano messaggere di eterna durata.
Recita il Galateo…
… che le fedi vengano indossate all’anulare sinistro, al posto dell’anello di fidanzamento; che a recarle in dono sia Lui, sobbarcandosene la spesa; che sia il testimone dello Sposo, oppure paggi e damigelle, a doversi assumere l’incombenza di condurle all’altare. Tessuto e colore del cuscinetto portafedi dovranno essere, per quanto possibile, i medesimi scelti per l’abito da sposa. Comunque, in linea con il resto del contesto. Tradizione vuole, inoltre, che mai si proceda all’acquisto simultaneo dell’anello di fidanzamento e delle fedi. Pare porti male. Sempre stando ai dettami di costumi più o meno folcloristici, mai indossare la fede prima della data prestabilita per la cerimonia.
Il cerchio perfetto
Come perfetta e salda è l’unione che si viene a creare tra la coppia. Spiegata, in questo modo, la forma sferica del gioiello, composto in oro poiché, come si accennava, l’oro è, in assoluto, il sintomo di un sentimento capace di trascendere l’esistenza terrena. Che sia giallo, di preferenza, sontuoso come gli arabeschi delle Chiese o le aureole dei Santi. Potrebbe trattarsi, tuttavia, sorta di licenza poetica, anche di oro bianco o platino, dalla lavorazione intrecciata o, altrimenti, ad intarsio. I gusti, si sa, sono i pù disparati… il rischio, quello di perdere il legame con il passato.
L’anulare sinistro per le fedi nuziali
Lo si è già specificato: la fede si porta all’anulare sinistro, ma ne conoscete le ragioni? Ebbene, storia vuole che, nel mentre della cerimonia, il celebrante, toccate le prime tre dita della mano sinistra, reciti la benedizione: ” Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. E, così facendo, apponga l’anello al quarto dito della mano degli sposi. C’è poi un’altro racconto, che lega il passaggio della vena amoris ,diretta al cuore, proprio all’anulare sinistro. Romanticherie… In verità, presso molte culture del Nord Europa, come pure per alcune popolazioni dell’America Latina, la fede viene inserita alla mano destra e, pensate, in Inghilterra, c’era un tempo chi era d’uopo tenerla al pollice.
Burocrazia da matrimonio
Ragionando sulle tempistiche, quelle di attesa per la fede coincidono all’incirca con i trenta giorni. Premunitevi, dunque, per tempo, facendo attenzione a che rispondano a quelle che sono le vostre particolari esigenze in termini di costi e di foggia. Ricordatevi dell’incisione interna. In quella di Lui data e nome di Lei e viceversa, un servizio che, in genere, è compreso nel prezzo.
L’imbarazzo della scelta
Si apre, quindi, il capitolo fattura… dalla Classica, tonda e smussata, alla Francesina, sottile e leggermente bombata. Dalla Mantovana, piuttosto pesante, alla Sarda, decorata a guisa di pizzo chiacchierino. L’Ebraica è in filigrana smaltata. Poi c’è l’Ossolana, tipica della Val d’Ossola, rievocatrice di purezza, prosperità, prolificità e persistenza del vincolo. C’è quella dal designe modernissimo, incrociata a può cerchi e, non ultimo, l’Irlandese Claddagh Ring, in cui i sentimenti di amicizia, amore e lealtà trovano conforto in un cuore sostenuto da due mani.
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