Esistono momenti indimenticabili, disegnati per rimanere intatti nella mente di chi li vive. Tra questi, il giorno del matrimonio. L’itinerario per arrivare alla data prestabilita è, tuttavia, spesso costellato da dubbi, tappe obbligatorie ed ostacoli che non sempre, da soli, si è in grado di superare. Tra le prerogative di chi anela a celebrare la propria funzione in Chiesa, inderogabile è, rimanendo in argomento, la partecipazione al corso prematrimoniale. Ad esso si legano annose questioni e domande più o meno importanti, inerenti all’evolversi dei tempi e delle abitudini che ci riguardano, in termini di società. Al passo con i nostri giorni, analizziamo dunque l’iter ideale da percorrere…
Frequenza al corso prematrimoniale: strettamente necessaria
C’è poco da discutere. Se intendete sposarvi con rito religioso non c’è altra strada se non quella che passa attraverso gli incontri con il vostro parroco. Fate bene attenzione, non si tratta di barattare il lasciapassare per gli inviti alla cerimonia ma, piuttosto, di dare corpo ad un’attenta riflessione, che vede la lente puntata sul percorso significativo che state per intraprendere. E’ una scelta, quella della fede, che può arricchirvi, ma solo se realmente sentita per entrambi, frutto di una dimensione e di una volontà che rappresentino la coppia.
Impossibilitati per via della distanza
Qualora i nubendi si trovino in condizioni scomode, poiché residendi in città diverse, o lontani, magari per incombenze lavorative… allora uno dei due, quello meno impegnato, dovrà assumersi l’onere di frequentare il corso a nome anche dell’altro. Fermo restando che il partner assente, a sua volta, dovrà garantire di recuparare la propria lacuna quanto prima possibile. In alternativa, si potrebbe pensare ad una sessione straordinaria e personalizzata, in modo da venire il più possibile incontro alle esigenze dei futuri coniugi. Idea che, sia ben chiaro, può prendere sostanza solo se avvallata dal consenso del parroco.
Nell’ipotesi in cui uno solo dei due sia credente, ebbene, secondo quanto prescritto dall’ordinamento cattolico, quest’ultimo è tenuto ad onorare e mantenere costantemente vivo il proprio culto. D’altra parte, la metà atea dovrà, per sua parte, rispettare in tutto e per tutto la fede del consorte. Da qui si evince che, al corso, potrà aderire uno solo oppure sia lei sia lui, uniti, se non da un medesimo credo, almeno da un sentimento che, se alimentato da pazienza e disponibilità, può fin da subito ambire a rimanere longevo.
Qualora, e capita sempre più di frequente, si intendesse sposarsi in una località estranea rispetto a quella in cui si risiede, le cose si complicano un pochino. Partendo dal presupposto che ogni prete preferisce formare di propria sponte i ‘piccioncini’ che unirà all’altare, si può però ricorrere ad un attestato di frequesnza rilasciato dalla parrocchia della città in cui si abita, che verrà in seguito inviato, insieme agli altri documenti utili, presso la chiesa in cui, effettivamente, si prevede saranno ufficiate le nozze. Questione di adattarsi ai piccoli sacrifici, che soli garantiscono il risultato a cui si attende.
Bando agli indugi… e ai preparativi. E’ un colpo di fulmine il vostro e non volete sentire santi. Tutto e subito. Chi se ne importa della location, dei parenti, dell’abito… spallucce di fronte alle bomboniere, ai segnaposto, al tableau… ciò che vi interessa è dire Sì. Presto, anzi, subito. Se, per evidenti motivi o semplicemente per vostra volontà così è, allora l’unica è far ricorso, ancora una volta, al prelato di fiducia e metterlo a fronte della situazione. Sarà egli stesso ad organizzare un corso a vostra dimensione, che non tralasci i punti focali di quanto intende illustravi ma che sia attuabile anche in un tempo limitato.
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Il corso prematrimoniale, con tutto quel che ne consegue, compreso anche il rilascio dell’attestato, si svolge – questo va detto – assolutamente a titolo gratuito. Vi potrà succedere, tuttavia, che, a chiusura delle lezioni, vi venga chiesta un’offerta, da rilasciare in favore della parrocchia. Al vostro buon cuore. Si tratta, in genere, di quel ‘tantum’, del tutto libero, influenzato unicamente dal vostro grado di sensibilutà e dai limiti del portafogli. Un sintomatico grazie a chi ha messo a disposizione cuore e anima per indirizzarvi al meglio verso la nuova vita che vi aspetta, una volta giurato a Dio il vostro amore.