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Le nuove frontiere delle fedi in titanio

21 Marzo 2020
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Classici, candidi come la neve, oppure rifiniti, grazie ad accenti o guizzi che ne facciano un modello esclusivo. Botticelliani o dal rispolvero medievale… le declinazioni degli abiti da sposa sono innumerevoli. Ebbene, stesso dicasi per quanto riguarda, nel panorama bridal, anche le fedi. L’ultimo trend le vuole in titanio. Vediamo, pertanto, di saperne di più…

‘In primis, firmitudo’

Gli esperti sono concordi nel ritenerlo un materiale eccellente, per quanto concerne la capacità di tenuta. Tre volte più performante dell’acciaio, non risulta pesante, ma neppure tenero come l’oro. Si tratta, infatti, di una lega che difficilmente si deforma, nè, tanto meno, risente dell’aggressione di profumi, lacche, detersivi, acqua di mare o cloro. Va aggiunto che il titanio difficilmente si graffia, non scolora ed è totalmente anallergico. Non a caso, viene spesso adoperato nella messa a punto delle protesi ortopediche.

Un coacervo di toni freddi

L’effetto è grezzo. Simile all’argento prima della radiatura. Ricorda, per dirla tutta, l’alluminio. Opaco come il platino, può perfino essere dipinto di nero, su richiesta, attraverso un procedimento specifico, in più tappe, in cui si distinguono i momenti della sabbiatura e della lucidatura. Il risultato? Una sorta di color antracite, dall’aspetto assai accattivante e, di sicuro, anticonvenzionale. Adatto a chi punta all’originalità.
Camaleontico nelle lavorazioni
In alternativa, sappiate che il titanio può venire anodizzato, sottoposto, cioé, ad una serie di scariche elettrche, che contribuiscono al rilascio di ossidi da parte del metallo. Questi ultimi, in base all’intensità delle scosse, saranno forieri delle tinteggiature più svariate. Si va dal nero al blu, dal rosa al corallo, non ultimo il giallo. Le finiture, a loro volta, si distingueranno per il grado, appunto, di lucidità, sabbiatura, satinatura. Va detto, a tal prososito che, benché il titanio tenda a conservarsi intatto, potrebbe tuttavia subire una variazione in termini di riflesso, nel caso in cui perda di ossido.
Diverso sì, ma…
Tra i motivi che spingono, più di frequente, le coppie a prediligere un anello di tal fatta svetta, sul podio, il messaggio di unicità che, pur senza perirne in eleganza, il titanio racconta. L’adeguato rapporto fra tradizione ed innovazione, per chiarirci, senza dover rinunciare al parametro del gusto.
Pro e contro
Partiamo dagli elementi a sfavore. La vera in titanio non può essere ristretta per via, come precedentemente accennato, della resistenza esasperata. Archiviato questo, va promosso per la leggerezza, che lo rende praticamente impercettibile; per l’idoneità nel resistere all’usura; poiché non si deforma né si assottiglia. E’ compatibile con il corpo umano e, ‘last but not least’, è meno costoso dell’oro.
Lo sapevate che?
Giacché la fede nuziale si indossa, nella migliore delle ipotesi, per l’intera esistenza, potrebbe verificarsi la necessità di allargarla o viceversa, anche svariate volte nel dilungarsi degli anni. Sarà necessario, qualora, tagliarla, ampliarne la curvatura, aggiungere un nuovo pezzo e saldarla. Quando si parla di titanio, il suddetto esercizio risulta decisamente complesso. Si passa da una fiamma di 1000 °C per l’oro ad una, nel caso in analisi, di 1700 °C, che non può essere raggiunta attraverso i tradizionali strumenti di un laboratorio orafo. La spesa, va da sé, diventa elevata. Ad ogni modo, l’operazione rimane fattibile.
Se si desidera un’incisione?
Necessario ricorrere al laser; la punta di diamante, adoperata di sovente allo scopo, rischierebbe di frantumarsi.
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