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Magie da Matrimonio

7 Gennaio 2020
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Magie o superstizione? Le usanze legate al giorno delle nozze sono innumerevoli. Le tradizioni da cui prendono le mosse, millenarie. Alcune sono bizzarre, altre lasciano posto ad un sorriso divertito, figlie di superstizioni a volte ingenue, maliziose. Tutte, si rifanno allo spirito che appartiene ad ogni singola regione. Denunciano a chiare lettere la propria appartenenza, rivendicando più di un comportamento. Veri e propri riti che, dal passato, riemergono per tramandare i ricordi di un tempo che fu, ma che è ancora tanto vicino…

Dalla A alla…

…Z, partiamo dall’Abruzzo, in cui ci si sposa nella stagione del ‘vino schiarito’. Vale a dire in primavera, ad aprile, oppure a settembre; o ancora, sotto le Feste, a dicembre. Bandito, per opposto, il mese di novembre, dedicato al culto dei defunti. ‘Il ballo dell’albero’ è, invece, l’usanza che distingue la Basilicata. Si tratta, nel dettaglio, di una danza che i futuri sposi sono tenuti ad effettuare intorno ad una determinata pianta. Una sorta di inno alla feritlità, l’auspicio di una figliolamza numerosa per al coppia.

Fascino del Sud

Senza scostarsi dal tema, in Calabria è famigerata ‘la vestizione del letto’. In cosa consiste? In vista delle nozze, i parenti più stretti di entrambe le famiglie si riuniscono, per decidere insieme il corredo di lenzuola che arrederanno il talamo la prima notte. C… come Campania, dove è d’uopo ‘la serenata’. Canzoni e frasi d’amore, sotto il balcone dell’amata, di rigore, la notte pecedente al giorno della Cerimonia. A fronte della poetica dichiarazione dello spasimante, la nubenda è tenuta ad accendere la luce ed affacciarsi, promessa di reciproco e sempiterno amore.
Emilia la scaramantica…
Due sono le credenze associate al cuore generoso del popolo romagnolo. Per la sposa, una volta indossato l’abito, è proibito ‘guardarsi allo specchio’. Per questo, in molte, sono solite appuntarsi una forcina tra i capelli, che funga da promemoria. Per quanto riguarda Lui, impossibile ‘tornare indietro’ dopo aver varcato la soglia di casa, pena la rottura repentina del legame. Sempre di alberi di parla, in questo caso in Friuli, dove ‘tagliare insieme il tronco’, tramite l’utilizzo di una sega a doppio manico, sta a simboleggiare la forza dell’unione. La capacità e il desiderio di fronteggiare uniti le difficoltà o le sfide che la vita porrà di fronte.
‘Un bouquet…
…lasciato, la sera prima del Sì, sulla soglia’ della porta di casa di Lei. Così, nel Lazio, dove leggenda vuole che i fiori si conservino freschi fino alla mattina seguente, oppure appassiscano, trasformandosi in sterpaglia, a seconda della forza del rapporto che lega i quasi coniugi. ‘Sposa settembrina, sposa vedovina’, recita, invece, un famoso detto ligure, influenzando, di conseguenza, la scelta della data per la Celebrazione. C’è poi chi, in segno di fortuna, abitualmente infila una monetina nelle scarpe. Gesto scomodo, certo, ma foriero di prosperità.
Love ‘Affair’
Un taglio – è il caso di dirlo – imprenditoriale, quello lombardo. Qui lo sposo, dopo aver ‘reso in pezzi la cravatta’, prova a rivenderne ogni frammento ai presenti. A significare la propria abilità, presente e futura, nel prendersi cura del bilancio familiare. Ingegnoso il trattamento riservato agli ex, nelle Marche. ‘L’impaglicciata‘ prevede, infatti, che nel giardino dei vecchi flirt non rimanga altro che un enorme, inutile, mucchio di paglia. ‘Una camminata sotto ponti rivestiti da raso antico’ che raffigurano bambole e monete, lanci di fiori e di coriandoli, sono riservati, ormai da tempo immemorabile, alle spose, nel Molise. A suggello, per l’ennesima occasione, di ricchezza di prosperità. Sempre parlando di ex, c’è chi, in Piemonte, ‘lastrica l’itinerario che condurrà i neo sposi all’altare di segatura’, ad asciugare le lacrime di chi, ormai, nel cuore, è dimenticato.
Dalla Puglia al Veneto…
Un salto al Sud, per la precisione in Puglia, dove vige ‘il taglio del nastro bianco’. E se in Sardegna è irrinunciabile ‘il lancio dei piatti’, colmi di confetti, coriandoli e quant’altro, in Sicilia, in forma beneaugurante, si usa ‘cospargere l’entrata dell’abitazione degli sposi di vino’ o lanciare, post funzione, frumento al posto del riso. ‘Non si torna sui propri passi’ neppure in Toscana. Piuttosto rivolgersi a qualcuno tra gli invitati. E’ rinomato ‘il ballo del buon auspicio’ in Trentino, dove il miglior amico dello sposo danzerà intorno alla neo consorte, intenta ad arraffare, dalle sue mani, quante più bamboline possibili.
…tra istinto e testardaggine
Cos’è ‘il serraglio’? Ve lo illustra la tenacia dell’Umbria, in cui costume vuole che la sposa venga, lungo il percorso verso la Chiesa, ‘ostacolata e legata con una fune’. La determinazione a liberarsi sarà sintomatica della volontà di sposarsi. Ed ancora, ‘incontrare bambini’ lungo la strada che porta al Giuramento è un segnale positivo in Valle D’Aosta, mentre in Veneto, ad attendere la neo moglie sulla porta di casa sarà ‘la suocera, armata di una scopa’. Un modo per passare il testimone, da donna a donna, attestato di impegno e devozione.

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