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Partiamo per la… ‘Luna di fragola’

14 Giugno 2019
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Avete mai sentito parlare della ‘Luna di fragola’? C’è chi la conosce come ‘Luna della rosa’, per via delle sfumature, venate come il fiore caratteristico di maggio. Per gli agricoltori, l’ultima di giugno era la ‘Luna del sidro’. Il mese, del resto, era considerato il più indicato per raccogliere il miele da cui si ottiene la bevanda fermentata. C’è poi una tradizione algonchina, che considera questa Luna speciale perché strettamente collegata al periodo – per le popolazioni del Nord America assai esiguo – di maturazione delle fragole. Di qui, dunque, la derivazione… Ebbene, nel momento preservato per eccellenza ad unioni e sposalizi, alle soglie dell’estate, ecco qualche idea per una Luna …di miele? …di fragola? fuori dall’ordinario, esattamente come il colore che assume.

In vacanza tra gli Hobbit

Amanti del ‘Signore degli Anelli’ armatevi e partite. Destinazione Woodlyn Park, in Nuova Zelanda. Potreste alloggiare nella camera Britanic, Captains, Endeavour, oppure Hobbit… già, perché la struttura, situata ad un passo dalle Waitomo Caves, le grotte calcaree più famose dell’isola del Nord, è in grado di trasportarvi, come immersi in una fiaba, nel mondo di Frodo & Co. Una location ‘incantata’, in cui gli alloggi, affondati, è il caso di dirlo, completamente nella natura, sono ricavati dalle genesi più improbabili. Un vecchio vagone ferroviario, ad esempio; un aereo monoplano bimotore, una nave risalente al secondo Conflitto mondiale… poi ci sono loro, le due camere dal retrogusto tolkeniano, con tanto di finestre rotonde e mobilia in legno massello. Rafting, escursioni speleologiche ed uscite in barca fanno parte delle attrazioni, come pure gli adiacenti Hobbiton Film Studios ma, su tutte, è imperdibile lo spettacolo delle glow-worm, insetti simili a lucciole che, illuminando le cave, le trasformano in una sorta di cielo stellato.

Spartani… come in Svezia

Proseguiamo nel viaggio all’insegna della natura. Stavolta siamo presso la città di Skinnskattemberg, negli eco-lodge di Kolarbyn. La scelta, in questo caso, è sostanziale. Bando alle comodità. Le capanne, circondate dalla foresta, sono attrezzate unicamente con una stufa a legna. Niene elettricità né acqua corrente, neppure le docce. Per il bagno, bisogna far ricorso al lago poco distante. Per la cucina, l’area barbecue è all’aperto. In compenso, la struttura ricreativa del complesso comprende una sauna galleggiante e una capanna in comune, con caminetto e tappeti in pelle di pecora. Libero l’utilizzo delle canoe, ideale per chi desidera partecipare ad un corso di sopravvivenza. E’ anche questa l’occasione per un safari alla ricerca di alci e castori.
All’interno di un beagle…
Un occhio di riguardo al mondo faunistico presso il Dog Bark Park Inn di Cottonwood, nell’ Idhao. Poche anime immerse in un paesaggio in cui spiccano le tonalità oro del mais coltivato in zona. Qui il protagonista è Lui, l’integerrimo, paziente, irreprensibile amico a quattro zampe, che spesso accompagna le esistenze di noi bipedi. Niente televisione o telefono, solo due alloggi: Sweet Willy e Toby, concepiti per uno stile di vita irreprensibilmente ‘sano’. Aria conizionata sì, forno a microonde, ma soprattutto una bella infornata di libri, giochi e rompicapi. Il B&B venne concepito, almeno in termini di idea, nel 1995, anno in cui la passione per le sculture in legno del proprietario assunse la connotazione di un vero e proprio ‘affare’. Dal sogno alla realtà il passo fu breve: grazie alle televendite, i primi 1.800 pezzi furono venduti nel giro di due minuti. Un tempo record, che permise ben presto di approdare ad una tra le realtà pet friendly più scanzonate esistenti al mondo.
Vieni a dormire… dentro al mio tubo
Avete mai pensato di prendere delle condotte di scarico e adibirle ad abitazioni? Forse voi no, ma non altrettanto può dirsi per l’architetto austriaco Andreas Strauss. Il concept è piuttosto elementare. Ogni ex tubo delle fognature ora contiene spazio per ospitare due persone. Arredo asciutto: un letto, una abat jour, coperta in lana e lenzuola di cotone leggero, tanto per mettere a proprio agio i clienti. Bagno in comune. Del resto, queste esclusive stanze d’albergo sono situate nel bel mezzo dei parchi considerati, a tutti gli effetti, spazi pubblici. Niente caffé al mattino dunque, per una coccola bisogna recarsi al bar. In compenso, il prezzo è ‘fai dai te’. Avete capito bene, dopo aver alloggiato in queste strutture sarete liberi di pagare quanto riterrete opportuno. Un colpo azzardato, forse. Ma, si sa:” Chi non risica non rosica!”
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