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Sposarsi tra i Gioielli di Sicilia

9 Novembre 2019
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Tornando a parlare di mete d'autunno per il viaggio di nozze, è impossibile non soffermarsi sul capoluogo della Sicilia, che incarna forse per eccellenza lo spirito barocco. Si tratta della cittadina più a sud di tutta la Penisola ed il suo nome è Ragusa Ibla. Un compendio di tesori artistici, consacrati dal riconoscimento conferito, nel 2002, dall'Unesco. Sono diciotto i siti che la riguardano, valutati Patrimonio dell'Umanità. Si tratta, per chi sia intenzionato a visitarla, di una gemma, incastonata, quasi che la natura stessa volesse preservarla, nella dimensione più remota della terra Iblea.

Un luogo dalla doppia anima

Romani, Greci, ma anche Bizantini e Arabi. Coloro che si sono avvicendati nel possesso di questo lembo di regione sono in molti, cedendo, d'altra parte, in eredità, inevitabili influenze. Dominazioni che hanno finito per forgiare l'architettura di ogni vicolo, di ogni strada… almeno fino al terremoto del 1693, anno in cui il sisma finì per 'spezzare' – per così dire – in due la città. Parte della popolazione si rifugiò presso le sommità del promontorio, sulla collina del Patro. Gli altri scelsero, invece, di ricostruire là dove esisteva la precedente realtà. Del resto, il nome stesso, Ibla, piuttosto che l'apellativo 'lusu', stanno ad indicare la parte più antica e pittoresca del centro storico.

Il regno del Barocco

Il carisma che trasuda dalle antiche residenze non può non colpire i visitatori, che al primo sguardo vengono compenetrati nel racconto che tutto avvolge le costruzioni. A partire dalla Chiesa di Santa Maria dell'Itria. Posta nel cuore di quello che un tempo costituiva il quartiere ebraico del 'Cartellone', apparteneva all'Ordine dei Cavalieri di Malta, pur vantando origini assai probabilmente bizantine; e se dipinti ed affreschi preziosi ne vestono l'interno, la straordinarietà del Campanile, decorato con le maioliche floreali di Caltagirone, rappresenta, per questa sua caratteristica, l'effige dell'artigianato locale. E così via, si passa dalla Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, direttamente affacciata su Piazza della Repubblica, alla Chiesa di San Giuseppe, che arreda Piazza Pola, ad uno schiocco dal Palazzo Comunale. C'è la Cattedrale dedicata a San Giovanni Battista, riedificata, in seguito agli eventi del 1963, in soli quattro mesi; la Chiesa di Santa Maria delle Scale; quella, più modesta, dei Cappuccini Vecchi, che oggi, insieme al Convento, prevede anche una sezione riservata all'hotellerie…
Il Duomo
Cinquantaquattro gradini, e si giunge al Duomo di San Giorgio. Edificato nel '700, sulle vestigia della Chiesa precedentemente dedicata a San Nicola, costituisce, tra tutte, l'attrattiva decisamente più emblematica di Ragusa. Ricchissimo di fregi e decorazioni, contiene, nella facciata principale, la Torre dell'Orologio, considerato il suggello del centro abitato.
Noblesse Oblige
Dalle Chiese ai Palazzi, il passo è breve. Basta alzare gli occhi per trovarsi ad ammirare i balconi di Palazzo la Rocca e l'ampia scalinata a doppia rampa che si intuisce dall'atrio; oppure la galleria, in stile Liberty, ospitata nel cinquecentesco Palazzo Arezzo di San Filippo. Impossibile, in questa sorta di tour ideale, non nominare, il Teatro Donnafugata. Risalente alla prima metà del XIX secolo, l'acustica perfetta ha fatto sì che venisse inserito, nel 2006, tra le 'cento eccellenze' dell'Eurispes. Che dire, poi, del Portale di San Giorgio? In stile gotico-catalano, l'altorilievo celebra, per l'appunto, il Santo in procinto di uccidere un drago. Una curiosità: tra i numerosi mestieri della tradizione che emergono dalla ghiera, si distingue quello ormai inusitato del mielaro.
Il perno lussureggiante
Se il Belvedere, custodito in una piazzetta a cui si accede attraverso la via del Convento, offre uno tra gli scorci panoramici più suggestivi a cui lo sguardo possa attendere, il Giardino Ibleo porta il vessillo di polmone verde di Ragusa. Realizzato nel 1858, si estende per oltre quindicimila mq e si fa portavoce della flora mediterranea. Il Boschetto della Rimebranza e le diverse Chiese in esso ospitate, tra cui quella di San Giacomo, sorta sui resti del Tempio di Lucina – dea della fecondità -, ne compongono un ulteriore capitale. Uno scrigno dall'anima rigogliosa di inestimabile valore.
Da Patrimonio Unesco a set cinematografico
Se tutto ciò ancora non fosse bastato a convincervi, sappiate allora che avventurarsi per i sentieri della comunità equivale a cimentarsi in un gioco di specchi, in cui Ragusa imita se stessa assumendo i panni Vigata, il Duomo di San Giorgio, il Circolo di Conversazione… si vestono ad interpreti della penna di Camilleri. Perfino La Rusticana china la testa, e indossa l'identità del ristorante Da Calogero, il preferito da Montalbano.

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