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1, 2, 3… tutti in Comune – Tutto quello che devi sapere sul matrimonio civile

6 Maggio 2019
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Le indagini ISTAT più recenti – 2016 – attestano che un matrimonio su due avviene ormai tramite rito civile. Quest’ultimo, va detto, a differenza di quello religioso, valido anche per lo Stato, non è riconusciuto dalla Chiesa, ma è, senza dubbio, assai più economico. In meno di dieci anni, pensate, si è registrato un crollo delle nozze religiose del 34%. Dati che fanno riflettere, aggiunti al fatto che, secondo i rilevamenti del CENSIS, pare che la morte del matrimonio sia prossima. E’ prevista infatti per il 2031.

Pronto intervento

Nel tentativo di porre rimedio alla graduale e costante diminuzione delle celebrazioni, una proposta di legge, lanciata dalla Lega e, a tutti gli effetti, incardinata tra gli incartamenti della Commissione Finanze di Montecitorio, prevede lo stanziamento di una somma a favore di chi opta per la soluzione in Comune. Una detrazione del 20% dei costi riguardanti gli addobbi, gli abiti degli sposi, le bonboniere, il catering, e così via. La copertura finanziaria, attenzione, non per per tutti. E’ riservata alle coppie ‘under trentacinque’, fornite di ISEE (Indicatore della situazione Economica Equivalente), in possesso della cittadinanza italiana da oltre dieci anni e intenzionate a sposarsi nel territorio dello Stivale.

Step by step

Come bisogna muoversi allora? Si accede all’agevolazione, indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi. Spese, va sottolineato, che dovranno risultare rintracciabili; da effettuare, pertanto, tramite bonifico o carta di credito, ad esclusione di assegni o contanti. Necessario, a tal proposito, conservare la documentazione di addebito e le ricevute dei pagamenti con le relative fatture, riportanti “la natura, la quantità e qualità dei beni e dei servizi acquistati”.
Documenti…
Cosa serve per presentarsi all’Altare? Per compiere il ‘Grande Passo’ è necessario un documento di identità valido. Indifferenti passaporto o carta d’identità; l’atto di nascita; il certificato contestuale. Da richiedere presso l’anagrafe del Comune di residenza, quest’ultimo contiene le informazioni sulla cittadinanza, sulla residenza, sullo stato di famiglia e sullo stato civile.
…e dintorni
Ferma dunque la scelta del rito civile, occorre presentare la ‘richiesta di pubblicazione’ all’Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza di uno dei due futuri coniugi. Secondo passo, la sottoscrizione ‘dell’autocertificazione di libertà di stato, assenza di impedimenti di parentela o affinità, assenza di interdizione mentale e di eventuali condanne penali a carico’. Il verbale, una volta stilato, rimarrà esposto per otto giorni, al termine dei quali, chiunque sia in possesso di informazioni in grado di impedire la cerimonia, sarà tenuto a farlo presente, informando le autorità. Alla scadenza del periodo in questione, se nulla osta, nel termine di quattro giorni potranno avvenire le nozze. Va aggiunto che, qualora queste ultime siano previste in un Comune diverso da quello di residenza degli sposi, per pronunciare il tanto agognato Sì, bisognerà attendere il trasferimento dell’intero comparto documentario. Il matrimonio dovrà avvenire entro centottanta giorni dalle ‘pubblicazioni’, previo il dover ricominciare daccapo l’intero iter.
La location
Le nozze potranno avvenire in una sala del Comune, oppure in una sede legalmente autorizzata.
I testimoni
Non esiste una regola precisa riguardo a chi vogliamo ci accompagni all’Altare. Di fatto, i testimoni possono essere uno o anche più, da scegliere, a piacimento, tra le fila degli amici o dei parenti stretti. Va ricordato, tuttavia, che la firma giuridicamente valida sarà una sola, quella apposta sul ‘registro di nozze’.
Curiosità per trendsetter
Pare che oggi la moda voglia che sia proprio un intimo della coppia a celebrare la liturgia. La richiesta, inusitata ma non impossibile da accogliere, richiede che la persona in questione sia maggiorenne ed in possesso di tutti i diritti civili. Ovvio, prima di agire, informatevi presso il Comune.

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